-
Alessandro Quercetti inizia a collaborare con la Inco (Industria costruzione giochi)
-
La Quercetti produce il suo primo giocattolo
-
Inizia la produzione dei chiodini
-
Alessandro Quercetti muore e l'azienda viene ereditata dai figli
Quercetti
Un talento naturale: Alessandro Quercetti
Operaio aggiustatore alla Westinghouse dal 1934 al 1939, Alessandro Quercetti coltiva assiduamente la passione per il volo e gli aeromodelli, che, nel 1937, lo porta a partecipare a diversi concorsi nazionali di modelli volanti. Qui si fa notare per il suo particolare talento. Nel 1938 consegue il brevetto di volo a vela e, durante la seconda guerra mondiale, è chiamato nell’esercito come pilota sottufficiale di aerei da caccia e bombardieri.
Tempi di pace, tempi di sperimentazioni
A guerra finita, Quercetti è congedato dall’esercito e, dopo un periodo di lavoro in una segheria, nel 1947 inizia a collaborare con la Inco (Industria costruzione giochi), una piccola fabbrica che produce all’epoca un solo articolo: una rana meccanica con carica a molla d’origine tedesca. L’arrivo di Quercetti cambia le sorti dell’azienda; grazie alle sue capacità, con la collaborazione degli altri tecnici e artigiani, inizia a fabbricare, tra gli altri, un cavallo con il personaggio dell’indiano Penna bianca, tram giocattoli, varie versioni della motrice Littorina, un trattore e un veliero, realizzato in versione speciale anche per la ditta Agnesi. Nel breve giro di due soli anni la Inco, però, si trova ad affrontare una pesante crisi finanziaria e, dopo un periodo in cui non percepisce lo stipendio, Quercetti lascia l’azienda. Grazie alla disponibilità dei proprietari, per un certo periodo, continua a utilizzare i macchinari della fabbrica per provare a realizzare gli ingranaggi di un suo nuovo giocattolo. È così che, in occasione del Natale del 1950, vede la luce Cavallo galoppa, un destriero con motore a molla, il cui cavaliere, inizialmente, era fornito interamente dalla ditta Lenci. Confezionato in tutta fretta in scatole con il marchio Hopla, il cavallo è consegnato ai negozi da Quercetti in persona, ma, purtroppo, si tratta di un totale insuccesso. Le vendite vanno molto bene, ma le parti del giocattolo e il motore si staccano con estrema facilità; in tempi brevissimi tutti i giocattoli sono rimborsati e i rimanenti ritirati. La perseveranza di Quercetti e la sua volontà di rimediare alle vistose imperfezioni saranno premiate il Natale successivo: le vendite di Cavallo galoppa andranno straordinariamente bene e con il ricavato Quercetti potrà rilevare i locali della Inco, ormai fallita.
La fabbrica di Quercetti
Nei primi tempi la fabbrica mantiene il marchio Hopla e si afferma sul mercato con giocattoli frutto della fantasia e delle competenze di Quercetti, che non smette mai di aggiornarsi, frequenti sono i suoi viaggi a Norimberga, il regno dei giocattoli artigianali, e di tenersi informato sulle novità a livello nazionale e internazionale. Così, nel 1953, si aggiudica la distribuzione in esclusiva del Coloredo, un mosaico multicolore in rilievo venduto con una tavoletta traforata, destinato a bambini da 3 a 15 anni. Decide quindi di brevettare in Italia il gioco dei chiodini, che si evolveranno nel tempo e diventeranno non solo molto famosi, ma anche amatissimi dai genitori come dai ragazzi. Nel 1962, con una veste completamente rinnovata rispetto all’originale, in particolare i fori della tavoletta ne impediscono il distacco involontario, sono venduti con il marchio Quercetti, depositato nello stesso anno. Non solo sono esportati in varie parti del mondo, ma alcuni quotati artisti il utilizzano per realizzare le loro opere: Antonio Bueno del Gruppo ’70 è il primo a servirsene per creare i suoi ritratti femminili, mentre Antonio Marciano userà sia le tavolette sia la versione più piccola dei chiodini per i suoi quadri.
Un crescente successo
La ricerca continua di Alessandro Quercetti e la sua voglia di sperimentare portano l’azienda a livelli sempre più alti attraverso una’offerta di giocattoli che si rinnova costantemente. Fra i prodotti più apprezzati non si possono dimenticare il missile Tor, che con un meccanismo di lancio con la fionda ad elastico può raggiungere i cento metri di altezza; le lavagne magnetiche; i trenini; le automobiline; le costruzioni Nogi; la pista sospesa Skyrail. Con il supporto dell’associazione “Montessori in pratica”, l’azienda inaugura recentemente la linea Play Montessori, ispirata ai metodi formativi della notissima educatrice che pose al centro delle sue riflessioni il bambino e le sue capacità di apprendimento.
Alessandro Quercetti muore nel 2010 all’età di 90 anni, dopo una vita dedicata ai giocattoli e alla loro distribuzione; assumono la direzione dell’azienda i figli Andrea, Alberto e Stefano. Ancora oggi tutto il lavoro, dalla progettazione fino al confezionamento del prodotto, è realizzato nello stabilimento di Torino in corso Vigevano 25, che si estende su una superficie di 16.000 metri quadrati.
La Quercetti, per decisione dello stesso fondatore, memore della sua esperienza di aviatore durante la seconda guerra mondiale, non ha mai realizzato armi giocattolo.
> Guarda l’intervista a Alberto Quercetti
Riferimenti bibliografici