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Piero Dusio e Piero Taruffi fondano la Cisitalia
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Viene avviata la produzione della 202 Gran Turismo
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La Cisitalia chiude definitivamente
Cisitalia
Il sogno delle auto da corsa
Al termine della seconda guerra mondiale, delle numerose e innovative imprese automobilistiche che avevano contraddistinto l’assetto produttivo di Torino tra fine Ottocento e primi decenni del Novecento, rimangono sostanzialmente solo la Fiat e la Lancia.
Rare eccezioni, in questo quadro di assorbimenti aziendali, chiusure e ristrutturazioni, sono rappresentate da alcune piccole fabbriche come la Cisitalia, fondata il 1° luglio 1946 da Piero Dusio e Piero Taruffi. Specializzata fin dagli esordi nella produzione di automobili da corsa, presenta, nel settembre dello steso anno, il suo primo modello, una monoposto D4, progettata da Dante Giacosa, il creatore, tra le altre, della Fiat 600, e da Giovanni Savonuzzi.
L’occasione della presentazione ufficiale è la Coppa Bezzi che si disputa sul circuito del Parco del Valentino. La gara è vinta dallo stesso Piero Dusio, che è anche un appassionato pilota.
La 202 Gran Turismo
Nel 1947 la Cisitalia produce il suo modello di maggior successo, la 202 Gran Turismo, progettata, fra gli altri, anche da Pininfarina. Un esemplare dell’auto è esposto nello stesso anno al Museum of Modern Art di New York con l’elettrizzante definizione di “scultura in movimento”.
Grazie al sodalizio umano e professionale che Piero Dusio stringe con Ferry Porsche, figlio del fondatore dell’omonima casa automobilistica, nasce la 360, una monoposto destinata a far concorrenza alla Alfa Romeo 158, la più celebre auto da corsa dell’epoca.
La crisi
Dopo i primi e promettenti successi, la Cisitalia entra in crisi sin dalla fine degli anni quaranta e chiude definitivamente nel 1969, non riuscendo a far fronte alla crisi del mercato delle auto da corsa e alla rapida crescita tecnologica, che altre industrie automobilistiche accolgono con maggior entusiasmo.
Riferimenti
Marche italiane scomparse, Museo dell’automobile, Torino s.d.