1. L’ingegner Walter Martiny fonda la Superga

  2. L'azienda produce il primo paio di scarpe con la suola in gomma

  3. Per andare in contro ai dipendenti l'azienda apre un asilo interno

  4. L'azienda passa alla produzione di materiali ausiliari per la guerra, tra cui maschere antigas

  5. Gli operai danno vita a un Cln aziendale

  6. La Superga è acquistata dalla Pirelli

  7. BasicNet acquisisce il marchio Superga

Superga

Una tradizione giunta da lontano

Nel 1913, su iniziativa dell’ingegner Walter Martiny, proprietario di un’azienda di lavorazione della gomma, è ampliato lo stabilimento della Frigt (Fabbriche riunite industria gomma Torino), tra via Orvieto e via Verolengo, che nel 1916 prenderà il nome di Superga. L’ingegner Martiny, di origine svizzera, aveva già portato a Torino il metodo di vulcanizzazione della gomma, che la rendeva resistente e allo stesso tempo modellabile, utile a realizzare diversi prodotti: dai tubi agli stivali, dalle pantofole fino alle prime scarpe da tennis, con struttura in tela e suola di gomma, destinate a un duraturo successo e a una diffusione su scala internazionale. Queste ultime, realizzate a partire dal 1923, rappresentano in qualche modo un omaggio alla passione della moglie inglese di Martiny, che aveva diffuso in città il gioco del tennis. All’epoca, sport d’èlite, si doveva però praticare con scomodissime calzature dalla fragile suola di corda. Le nuove calzature, fin da subito molto apprezzate, segnano una svolta fondamentale per l’azienda.

Questo successo in parte inatteso conduce a un notevole aumento dei dipendenti, perlopiù donne residenti nel quartiere circostante lo stabilimento. Si tratta in gran parte di donne giovani, spesso anche mamme. Per far fronte alle loro difficoltà di gestione lavorativa e familiare, nel 1939, è inaugurato un asilo aziendale. Opera dell’architetto Armando Melis De Villa, la struttura in stile razionalista è presa a modello di edificio funzionale, salubre e innovativo. L’architetto Melis progetta, adiacente all’asilo, anche la palazzina del dopolavoro aziendale, ancora oggi esistente su via Verolengo. Nel 1979 la struttura dell’asilo passa al Comune, che lo ristruttura per destinarlo ad asilo nido e scuola dell’infanzia municipali.

La guerra, la ripresa e il declino aziendale

Nel corso della seconda guerra mondiale la Superga diventa industria ausiliaria, producendo, tra l’altro, maschere antigas. Subisce ingenti danni causati dai bombardamenti del 1943, ma non interrompe la produzione e, l’anno successivo, i suoi operai danno vita al Cln aziendale, uno dei più attivi di tutta la città.

Nel 1951, superate le iniziali difficoltà dovute alla ricostruzione degli impianti e alla riconversione produttiva, la Superga è acquisita dalla Pirelli. Agli inizi degli anni sessanta conta 1380 dipendenti. Tra gli anni settanta e ottanta l’azienda entra in forte crisi, tanto che nel 1976 i dipendenti sono solo più 751. Gran parte della produzione è delocalizzata e, nel 1998, lo stabilimento di via Verolengo è chiuso definitivamente. Parte della struttura è successivamente abbattuta, per lasciar spazio a edifici residenziali.

Nel 2002 l’azienda torinese BasicNet acquisisce il marchio Superga, portando così avanti la produzione e l’esportazione delle ormai celebri scarpe da tennis.

Riferimenti bibliografici

MuseoTorino

Paolo Griseri, Superga, tela e gomma in marcia “Ora in America e presto in Cina”, in «la Repubblica», 27 marzo 2017