1. Pietro Arturo Streglio fonda la cioccolateria

  2. La Streglio è acquisita dalla Pernigotti di Novi Ligure

  3. L’imprenditore Antonio Livio Costamagna acquista il marchio aziendale ormai in difficoltà e lo rilancia sul mercato

Streglio

Nel 1924 l’ex dipendente della Talmone, Pietro Arturo Streglio, dopo aver messo da parte i capitali necessari, inaugura la propria azienda nello stabilimento in corso Lecce 20, che fa costruire appositamente. Qualche anno dopo, a poche centinaia di metri, farà erigere anche l’edificio adibito a sua residenza privata. In breve tempo i suoi prodotti, in particolare praline, gianduiotti e gelatine di frutta, raccolgono l’approvazione di una clientela molto ampia.

Nel corso del secondo conflitto mondiale lo stabilimento subisce ingenti danni a causa dei bombardamenti alleati; la produzione è trasferita in un impianto di via Caprie dove rimarrà fino all’inizio degli anni settanta.

Nel 1973 la Streglio è acquisita dalla Pernigotti di Novi Ligure, che, l’anno seguente, la trasferisce a None. Circa trent’anni dopo l’azienda è acquisita dalla Parmalat, che la trascina nel suo tragico crollo finanziario. Nel 2005 la famiglia Borsci di Taranto la rileva per tentarne il salvataggio, ma non riesce a evitarne il fallimento nel 2010.

Nonostante tutte le previsioni negative, che presupponevano la scomparsa della Streglio, proprio nel 2010 l’imprenditore Antonio Livio Costamagna ne acquista il marchio rilanciandolo sul mercato.

Riferimenti bibliografici

MuseoTorino