1. Michele Ansaldi e Matteo Ceirano fondano la Spa

  2. La Spa si fonde con la Fabbrica ligure automobili Genova e cambia la propria ragione sociale in Società ligure piemontese automobili

  3. L'azienda realizza l’ultimo modello, la Tipo 25

  4. La Spa è acquistata dalla Fiat

  5. L'azienda risulta fra i maggiori fornitori di autocarri, carri armati e autoblindo

  6. L'azienda è sede degli scioperi antifascisti contro la guerra

Società piemontese automobili Ansaldi-Ceirano

Le origini

I due industriali Michele Ansaldi e Matteo Ceirano, ritiratisi rispettivamente dalla Fiat-Ansaldi e dalla Itala, fondano nel 1906 la Spa, Società piemontese automobili Ansaldi-Ceirano. Fin da subito commissionano la costruzione di uno stabilimento nella zona di Borgo San Paolo, in via Circonvallazione 616, l’attuale corso Ferrucci. Già nel primo anno 300 operai sono in grado di produrre 300 autovetture da turismo.

Nel 1908 la Spa si fonde con la Fabbrica ligure automobili Genova e cambia la propria ragione sociale in Società ligure piemontese automobili, godendo di un rilevante incremento del capitale sociale. La sede amministrativa è trasferita a Genova, mentre la direzione e le officine rimangono a Torino. Nel 1910 la fabbrica vince un concorso bandito dal ministero della Guerra per la fornitura di autocarri al Regio esercito. Nel frattempo nello stabilimento è predisposto un reparto per la costruzione di motori per l’aviazione su brevetti dell’ingegner Faccioli, che saranno prodotti per tutto il periodo della prima guerra mondiale.

Mutamenti societari

Già prima della guerra, nel 1911, Michele Ansaldi lascia la società e nel 1918 lo segue anche Matteo Ceirano, che si ritira a vita privata. La Spa entra in una grave crisi finanziaria, nonostante le risorse apportate dai nuovi soci: l’Ansaldo dei fratelli Perrone e la Banca Agricola Italiana guidata da Riccardo Gualino.

Nel 1923 la sede sociale torna a Torino e nello stabilimento di corso Ferrucci è realizzato l’ultimo modello della Spa, la Tipo 25. Infatti, in seguito al fallimento della Banca di Sconto, che coinvolge direttamente la Ansaldo, la società subisce uno spostamento delle partecipazioni sociali. Nel 1926 è acquisita dalla Fiat, che decide di utilizzarla per la produzione di autocarri e mezzi militari, smantellando invece quella delle automobili. Grande successo ha il modello di autocarro leggero SP 38 R, che trova ampio mercato nelle colonie.

Nel corso della seconda guerra mondiale la Spa risulta fra i maggiori fornitori di autocarri, carri armati e autoblindo. Gravemente danneggiata dai bombardamenti del 18 e del 20 novembre 1942, la fabbrica continua a produrre, seppure in scala ridotta, anche sotto l’occupazione tedesca. Nel marzo 1943 è sede degli scioperi antifascisti contro la guerra, che coinvolgono la maggior parte delle fabbriche di Torino.

Alla fine del conflitto mondiale l’azienda è ridotta a reparto produttivo di autocarri per la Fiat, che nel 1947 la assorbe. Attualmente la palazzina di corso Ferrucci è occupata da uffici della Città di Torino.

Riferimenti bibliografici

Marche italiane scomparse, Museo dell’automobile, Torino s.d.

Giancarlo Amari, Torino come Detroit (capitale dell’automobile: 1895-1940), Nuova Casa editrice Cappelli, Bologna 1980

Veniero Molari, L’industria automobilistica torinese, Tesi di laurea, Università degli studi di Torino, Facoltà di economia, relatore prof. Dino Gribaudi, correlatore prof. Giovanni Castellino, anno accademico 1962/1963

MuseoTorino