1. Gustavo Pfatisch apre a Torino una pasticceria-confetteria

  2. Gustavo Pfatisch cede l’attività al socio Carlo Ferraris

  3. Gustavo Pfatisch rileva la pasticceria Bosello

Pfatisch

La produzione del cioccolato

All’epoca in cui l’Italia sta entrando nella prima guerra mondiale Gustavo Pfatisch, figlio di un militare bavarese e di una piemontese, nato a Fossano nel 1887, apre una pasticceria-confetteria in via Gioberti. Sei anni dopo, nel 1921, ne sposta la sede nel prestigioso edificio in stile Liberty progettato da Pietro Fenoglio in via Sacchi 42. All’interno del laboratorio sito nel seminterrato Gustavo Pfatisch inizia a produrre il cioccolato, seguendo personalmente l’intero procedimento che parte dalla tostatura a carbone delle fave di cacao.

Uno storico locale di Torino

Nel 1926 il locale è raddoppiato e assume l’aspetto che conserverà fino ai giorni nostri; nonostante i bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, il locale verrà ristrutturato al termine del conflitto secondo il progetto originario. Il negozio si presenta come un doppio ambiente adibito alla vendita, sorto dall’abbattimento di un muro portante e dalla costruzione conseguente di due pilastri. Le scaffalature, i banconi e il salottino sono tutti in noce, i piani di vendita in marmo di Carrara arabescato, numerosi sono gli specchi su cui si riflettono due lampadari in vetro di Murano. Grazie alla conservazione di questi ambienti armoniosi e ricchi di tradizione, la pasticceria è stata recentemente dichiarata locale storico d’Italia.

Il grande successo

Nel 1934 Gustavo Pfatisch cede l’attività al socio Carlo Ferraris con il quale è entrato da tempo in contrasto, che conserva però il nome originario della pasticceria. Nel 1936 Gustavo Pfatisch rileva la pasticceria Bosello in corso Vittorio Emanuele II 76, che nel 1963 sarà a sua volta acquisita da Peyrano e ribattezzata Peyrano Pfatisch; chiuderà definitivamente nel 2017.

Il grande successo della pasticceria più prestigiosa di Torino si afferma soprattutto nel secondo dopoguerra con la ricca e variegata offerta della pasticceria salata, con il Festivo, una torta meringata con crema chantilly al cioccolato, e con i marron glacé della Val di Susa.

Riferimenti bibliografici

MuseoTorino

Pfatisch