1. L’imprenditore Giovanni Nebiolo acquista una piccola fonderia di caratteri tipografici

  2. L'azienda prende il nome di Fonderia di caratteri e fabbrica macchine ditta Nebiolo & C.

  3. L'azienda si trasforma in società anonima

  4. Da un accordo con la Urania nasce la Società Augusta Unione Nazionale Fonderia Caratteri e Fabbriche Macchine

  5. Con la crisi finanziaria l'azienda si concentra sulla produzione delle macchine utensili

  6. La Nebiolo si dedica alla produzione di bombe e armamenti

  7. La Fiat, per ovviare alla recessione aziendale, subentra in qualità di azionista

  8. La Nebiolo dichiara il fallimento

  9. Nasce la nuova azienda Nebiolo Printech

Nebiolo

Il regno della tipografia

L’imprenditore Giovanni Nebiolo nel 1878 acquista una piccola fonderia di caratteri tipografici con l’intenzione di ampliarla e innovarla. Già due anni dopo costituisce la sua prima società “per l’esercizio di una fonderia di caratteri tipografici e stereotipia”. Nello stesso anno, il 13 giugno, con l’imprenditore Lazzaro Levi dà vita alla Nebiolo & Comp. con sede nella futura via Belfiore, all’epoca via dei Fiori, nel cuore del quartiere San Salvario.

Nel 1888, grazie all’ingresso di nuovi soci, la società inizia a produrre in proprio anche le macchine tipografiche per la realizzazione dei caratteri, diventando una delle aziende del settore più note e apprezzate in Italia.

Nel 1890 la sede è trasferita nei locali un tempo occupati dalla Società di panificazione, nell’area compresa tra i corsi Regio Parco e Palermo e il Lungo Dora Firenze.

L’anno successivo Giovanni Nebiolo esce dalla società, che, nel 1899, prende il nome di Fonderia di caratteri e fabbrica macchine ditta Nebiolo & C., per trasformarsi in società anonima nel 1906. Due anni dopo è stipulato lo storico accordo con l’omologa nonché concorrente fabbrica milanese Urania che porta alla nascita della Società Augusta Unione Nazionale Fonderia Caratteri e Fabbriche Macchine.

Dalla Fusione con l’Urania alla seconda guerra mondiale

Al termine della prima guerra mondiale la Nebiolo e la Urania si fondono, avviando la costruzione di tre nuovi stabilimenti: la Fabbrica Macchine in via Pier Carlo Boggio e due Fonderie, la Caratteri e la Ghisa, entrambe in via Bologna. L’azienda cresce fino al 1929, quando la crisi finanziaria internazionale impone alla direzione la scelta di concentrarsi sulla produzione delle macchine utensili. Durante la seconda guerra mondiale, con la conversione bellica, la Nebiolo si dedica massicciamente alla produzione di bombe e armamenti. A eccezione della Fonderia Caratteri, gli stabilimenti subiscono ingenti danni causati dai bombardamenti alleati, rallentando considerevolmente l’attività.

Ripresa, declino e rinascita

Il dopoguerra è caratterizzato da una subitanea ripresa della produzione; nel 1947 l’azienda incorpora la Fast (Fabbrica strumenti tessili) di Rivoli e, dopo un periodo di crisi, a metà degli anni cinquanta è nuovamente in crescita. In quegli anni è istituita la scuola Nebiolo, destinata alla formazione dei futuri lavoratori aziendali.

I primi sentori di crisi si percepiscono già negli anni sessanta con il trasferimento di gran parte della produzione nel nuovo stabilimento decentrato a Settimo Torinese.

Nel 1976 la Fiat, per ovviare alla recessione aziendale, subentra in qualità di azionista, imponendo sia la chiusura delle Fonderie Ghisa sia la cessazione della produzione dei caratteri a stampa.

Seguono anni caratterizzati da mutamenti societari e da una crisi produttiva sempre più marcata fino al fallimento dichiarato nel 1993. L’anno successivo nasce la nuova azienda Nebiolo Printech, con sede in corso Lombardia a San Mauro Torinese, che ancor oggi si occupa di stampa grafica e produzione carta, impianti, macchine e forniture per cartotecnica, industria grafica e cartaria, forniture, accessori e impianti arti grafiche.

Riferimenti bibliografici

Museo Torino