1. Ad Alba Luigi Leone apre una confetteria

  2. La confetteria passa nelle mani della famiglia Monero

  3. L'azienda sposta il proprio stabilimento da Torino a Collegno

Leone

Le “Senateur”

La storia delle famosissime Pastiglie Leone risale al 1857 quando, ad Alba, Luigi Leone apre una elegante confetteria di prodotti pregiati. In poco tempo la sua fama raggiunge Torino, dove le caramelle gommose alla violetta incontrano addirittura il favore di Cavour e, in suo onore, sono ribattezzate “Senateur”.

Grazie al successo dei suoi prodotti, Luigi Leone decide di trasferire a Torino il suo laboratorio, che nel 1934 è rilevato dalla famiglia Monero. I nuovi acquirenti lo trasformano nell’azienda che conserva il nome del fondatore: Pastiglie Leone.

La Leonessa

Nel 1937 l’azienda trova sede in una palazzina Liberty in corso Regina Margherita 242, dove rimane fino al 2006, quando è trasferita in un moderno e più ampio stabilimento a Collegno. Peculiarità dell’azienda, fin dal 1934, è la direzione nelle mani di una donna, Giselda Balla Monero, che la conserva con successo per mezzo secolo, prima da sola, poi al fianco del figlio Guido Monero.

Verso la fine degli anni trenta, a causa del protezionismo imposto dal fascismo, i prezzi dei prodotti di importazione aumentano in maniera esponenziale e mettono in forte crisi la produzione dell’azienda. La Leone si deve pertanto adattare a sperimentare, come molte altre aziende, nuovi prodotti autarchici oltre che a sostenere i costi per il trasferimento nella nuova sede. L’energia e le capacità di Giselda Balla Monero, che i dipendenti soprannominano con affettuosa vicinanza la “Leonessa”, salvano l’azienda, che non rifugge al ricorso diffuso della pubblicità.

L’espansione tramite l’acquisizione di marchi

Nel corso della guerra lo stabilimento subisce danni ingenti a causa dei bombardamenti, che danneggiano sia gli impianti sia i prodotti e i cartelloni pubblicitari. Nel 1945 l’ingegner Eugenio Mollino è incaricato di ristrutturare l’edificio oltre che di ampliare l’autorimessa, consentendo la ripresa della produzione in tempi brevi e a pieno ritmo.

Nel corso degli anni, l’azienda acquisisce molti marchi dolciari torinesi, distinguendosi oltre che per la varietà dei prodotti anche per l’attenzione rivolta alla comunicazione e al packaging: le scatolette di latta delle caramelle dissetanti, dai variegati gusti, sono divenute nel tempo oggetti ricercati dai collezionisti.

Riferimenti bibliografici

MuseoTorino