1. Il Cotonificio è costituito dalla Società Mazzonis e C. di Ettore Mazzonis

  2. Viene fondata la Società di mutuo soccorso aziendale

  3. Lo stabilimento è colpito da una bomba incendiaria

  4. Il Cotonificio Mazzonis chiude per fallimento

Cotonificio Mazzonis

La nascita del cotonificio

Costruito nel 1896 dalla Società Mazzonis e C. di Ettore Mazzonis, che acquisisce a tal fine una porzione della Cascina Bianchina dei Conti Provana di Collegno lungo il canale Ceronda, il cotonificio diventa in breve uno dei più noti e produttivi di Torino. Inizialmente vi lavorano 500 operai, mentre gli uffici amministrativi hanno sede in via San Domenico 11.

A inizio Novecento la famiglia Mazzonis assume il controllo, oltre che dello stabilimento nell’attuale corso Svizzera, anche di un’officina in Val Pellice e di una a Pont Canavese, impiegando un totale di 4000 lavoratori. La società tessile fondata nel 1864 così raggiunge la sua massima espansione, pur nella prospettiva di una crescita ulteriore.

In quel periodo i numerosi operai trovano uno spazio di ritrovo e sostegno nella Società di mutuo soccorso aziendale, con sede in via Nole 1, fondata nel 1900, che, dal 1919, assume la denominazione di “La Fratellanza”. Riunisce gli operai maschi del cotonificio, offrendo loro attività assistenziali oltre che ludiche e ricreative. Nel 1947 si sposta in via Balangero 3, chiuderà agli inizi degli anni sessanta in concomitanza con i primi segnali di crisi dell’azienda.

Gli sviluppi e la crisi

Il cotonificio di Torino, strutturato in diversi fabbricati a un solo piano, si amplia nel corso degli anni con nuove aree produttive e ricreative. Tra il 1925 e il 1936 è aperto un convitto interno, gestito dalle suore salesiane e destinato a ospitare le giovani operaie provenienti da fuori città.

Negli anni precedenti la seconda guerra mondiale la produzione cresce costantemente. Nel 1942 una bomba dirompente e incendiaria colpisce parte dello stabilimento rendendolo inagibile, ma, nel settembre 1945, risulta già in parte ristrutturato.

La ripresa del dopoguerra è inizialmente incoraggiante, ma la crisi dell’industria tessile investe anche la Mazzonis che, pur investendo in macchinari tecnologicamente avanzati, non riesce a proporre una convincente politica di innovazione dei prodotti. A metà del 1964 i dipendenti della società sono solo più 2739 e a Torino ne rimangono 223. L’anno successivo la Mazzonis chiude per fallimento.

Riferimenti bibliografici

MuseoTorino