1. Un antico setificio biellese a conduzione familiare assume la denominazione di Lanificio Fratelli Piacenza

  2. Viene aperto il primo stabilimento a Torino

  3. L'azienda inizia la produzione di tessuti in cashmere

  4. L'azienda si inserisce nel mercato del lusso

Lanificio Fratelli Piacenza

Da Pollone a Torino

A metà del Settecento, nel cuore della tradizione tessile nel biellese, Francesco Piacenza fonda a Pollone un lanificio a conduzione familiare, ma dalle ambiziose prospettive. Nel 1814 la ditta assume la denominazione di Lanificio Fratelli Piacenza.

Nel corso dei decenni amplia la propria produzione aprendosi, a metà Ottocento, alla creazione di tessuti colorati e fantasia, molto richiesti da una clientela vasta ed eterogenea. La direzione del Lanificio Piacenza, per velocizzare e migliorare la qualità della produzione, acquista numerosi telai meccanici e introduce nuove tecnologie di provenienza belga, paese di grande esperienza nella produzione laniera.

In pochi anni la manifattura del biellese assume le vesti di un’industria in costante espansione, tanto che, nel 1911, avvia la costruzione di uno stabilimento per la tessitura e la filatura della lana nella borgata Regio Parco a Torino, in via Bologna 190. Qualche anno è costruito un secondo locale per la filatura e la pettinatura della lana, in via Bologna 220. I due complessi arrivano a toccare una superficie totale di 80.000 metri quadrati, nella quale lavorano quasi 1200 dipendenti.

I fratelli Mario e Guido Piacenza, discendenti del fondatore, intraprendono in quegli anni diversi viaggi, soprattutto in Asia. Nel 1913 Guido, nel corso di un’avventurosa spedizione sull’Himalaya, scopre la qualità ineguagliabile del cashmere, mentre anni dopo, grazie ai suoi attraversamenti dei deserti in Medio Oriente, verrà a conoscenza del duvet di cammello, un particolare tessuto in grado di difendere egregiamente dalle basse temperature.

In quegli anni cresce dunque la produzione di tessuti molto diversificati, destinati in larga misura alle esportazioni verso l’estero, dall’Europa all’America, dalla Turchia all’India fino all’Estremo Oriente.

Rientro nel biellese e continuità produttiva

Nel corso della prima guerra mondiale l’azienda è tenuta a convertire la propria produzione ai fini bellici, concentrandosi quasi esclusivamente sul confezionamento di abbigliamento militare. In gran parte per questo, oltre che per motivi di ordine finanziario, l’azienda ha difficoltà a riportare la produzione ai ritmi prebellici. Pertanto, dopo alcuni tentativi di recupero, nella prima metà degli anni trenta, la direzione decide di chiudere gli stabilimenti torinesi, concentrando la produzione a Pollone, che prosegue ancor oggi con successi costanti.

Nel 1990, grazie alla creazione della linea di abbigliamento Piacenza Cashmere, l’azienda si inserisce a pieno titolo nel mercato del lusso. Oggi il Lanificio è guidato dalla tredicesima generazione dei Piacenza, una continuità che le ha consentito l’ingresso nell’associazione di aziende familiari con almeno duecento anni di attività «The hénokiens».

Riferimenti bibliografici

MuseoTorino

Fratelli Piacenza